Tutti conoscono la calendula, almeno una volta ne hanno sentito parlare e di sicuro molti sanno che si tratta di una pianta erbacea officinale con proprietà conosciute, sfruttate e amate ormai da secoli in Europa. La calendula è anche una bella pianta ornamentale che produce fiori colorati giallo arancio e che decora spesso le aiuole dei nostri giardini. E’ una pianta che mette allegria, estiva, colorata, che ama il sole e fiorisce una volta al mese, nei mesi da giugno a settembre.
E’ tipicamente mediterranea ma ormai si è naturalizzata in altre regioni temperate del Mondo. La parte di pianta usata in fitoterapia è costituita dai capolini e dalle sommità fiorite, raccolti ad inizio fioritura e recisi appena sotto il ricettacolo.
Uso alimentare
I fiori sono commestibili e si possono aggiungere alle insalate. Possono essere essiccati e ridotti in farina, detta “Marigold” che è la traduzione in inglese di calendula. Per l’assunzione e l’utilizzo della calendula non sono conosciute particolari controindicazioni o effetti collaterali, anche se è meglio evitarla in stato di gravidanza ed allattamento. Anche il rischio di allergia alla pianta è molto basso, data l’assenza di elenalina (lattoni sesquiterpenici). Insomma se la trovate selvatica, magari raccogliendola in zone lontane da inquinamento e scarichi delle auto, potete approfittare e assaggiarla senza avere dubbi sulla sua tossicità. Certamente la calendula selvatica è abbastanza diversa da quella coltivata, quindi meglio se chiedete a un esperto in materia.
Uso fitoterapico
L’uso dei fiori di Calendula officinalis in ambito medicamentoso si perde nella notte dei tempi e nella storia dell’erboristeria. La calendula ha effetti antispasmodici e cicatrizzanti. Il decotto prodotto con circa 50 g di fiori essiccati per litro d’acqua, è consigliato contro l’ulcera gastrica e l’afta; ha effetti sudoripari e preventivo/attenuanti dei dolori mestruali. Per il ciclo mestruale ha anche un effetto attenuante del flusso e regolarizzante. Viene, a volte, utilizzata all’interno di prodotti antistaminici per le allergie causate dalla polvere e dagli acari. In dermocosmesi la calendula viene largamente utilizzata, consigliata di volta in volta come disinfiammante (in colliri e detergenti intimi) nutriente e protettiva per la pelle, antiacneica.
Nell’uso domestico i fiori secchi si fanno macerare in olio d’oliva (50 g per mezzo litro) per produrre un rimedio per bruciature e ustioni. Si utilizza anche come impacco decongestionante.
L’olio essenziale di calendula, la tintura madre e l’estratto idroalcolico e i loro usi più comuni
La calendula contiene inoltre un olio essenziale con attività antifungina, antimicrobica ed antivirale ma anche carotenoidi, flavonoidi, tannini, resine, mucillaggini, vitamina C e tanto altro. Lavorando i fiori si possono ottenere prodotti diversi da utilizzare sia per via esterna che interna. Sotto vi descrivo cosa si può fare dfal prodotto più semplice ossia l’oleolito
Oleolito
L’oleolito di calendula si prepara lasciando macerare i fiori secchi della pianta all’interno di un olio vegetale, dalle due alle cinque settimane a seconda del metodo impiegato.
L’olio impiegato per la macerazione può essere un qualsiasi olio vegetale in grado di estrarre le sostanze attive contenute all’interno dei fiori di calendula. Tuttavia, quelli maggiormente utilizzati sono l’olio di oliva, l’olio di girasole e l’olio di mandorle dolci.
Il mondo del fai da te è ricco di ricette per la preparazione casalinga dell’olio di calendula. Di seguito, riportiamo una fra le più semplici: basta miscelare 50 grammi di fiori secchi di calendula con 500 ml di olio extravergine di oliva (in rapporto droga/solvente di 1:10). Sistemare il recipiente in un luogo caldo e lasciare macerare per circa 30 giorni, avendo cura di mescolare il contenuto del recipiente ogni tanto. Basta capovolgere più volte il recipiente, che deve rimanere ben chiuso e NON dev’essere aperto prima del termine del periodo di macerazione. Al termine della fase di macerazione, la miscela dev’essere filtrata con una garza una garza e conservato in recipienti di vetro scuro, ben chiusi e al riparo dalla luce.
Tintura madre
La tintura madre di calendula si usa per uso interno, nelle disfunzioni dell’apparato genitale femminile, in quanto favorisce e regola il ciclo, lenendo i dolori mestruali ma anche come normalizzatore delle mestruazioni sia scarse, sia abbondanti. Per uso esterno, la tintura madre di calendula lenisce e cicatrizza lesioni cutanee, piccole piaghe, punture d’insetti, scottature, ferite, arrossamenti, irritazioni della pelle, ulcere della bocca, gengiviti. Viene usata anche per rimarginare i punti del parto e le ragadi al seno di chi allatta.
Estratto idralcolico
L’estratto idroalcolico di calendula ha proprietà antinfiammatorie e decongestionanti, soprattutto a livello della mucosa orofaringea, per via delle mucillagini. Per questo motivo è utile in caso di gastrite, colite, ulcere e tutte le infiammazioni dei tessuti interni.
Prodotti Cosmetici a base di Calendula
In dermocosmesi, la calendula può essere inclusa nella formulazione di creme, oli e unguenti. Le caratteristiche emollienti e lenitive dei prodotti applicati localmente rendono le preparazioni cosmetiche a base di calendula particolarmente indicate per pelli secche, sensibili e facilmente arrossabili. Alcune formulazioni prevedono l’uso dell’estratto di calendula anche in:
- Cosmetici destinati a pelli e labbra screpolate, infiammate, acneiche;
- Prodotti idratanti e protettivi destinati a pelle di neonati e bambini (ad esempio, in caso di dermatite da pannolino);
- Prodotti dopobarba;
- Detergenti per pelli delicate.
Negli shampoo, la calendula assicura una delicata igiene del cuoio capelluto e dei capelli, mentre nei prodotti per l’igiene intima rinfresca, calma gli arrossamenti e lenisce le irritazioni.
E Saybio utilizza la calendula nei suoi prodotti?
Risposta ovvia: sì, mi piace la calendula, del resto mi lascio ispirare sempre dalle piante selvatiche e officinali che vivono proprio nel nostro paesaggio, in particolare quello toscano, per le mie formule. E’ da molto anni che raccolgo capolini di calendula appena iniziano a alzarsi le temperature e ha preparare un oleolito che tengo in casa e all’occorrenza uso. Una bruciatura, una zona leggermente infiammata della pelle ma anche aree più secche o labbra molto screpolate (sebbene il sapore lasci a desirare..).
In particolare, ho inserito nella formula del detergente struccante di Saybio, l’estratto di calendula. avevo bisogno di un estratto dalle proprietà calmanti e decongestionanti soprattutto per la zona occhi che nel momento della rimozione del trucco è sempre un’area molto “stressata” dallo scioglimento dei grassi e dai pigmenti contenuti nei prodotti di makeup. Avevo assoluta necessità di un estratto che addolcisse e rendesse più delicato, sopportabile e non stressante per gli occhi questa fase dell’operazione di detersione. inoltre era necessario che il gel di cui è composto il detergente Saybio non fosse disseccante per la pelle e la calendula è perfetta proprio nei confronti della pelle secca.
Mai scelta è stata più giusta: il detergente struccante extradelicato di Saybio fa egregiamente il suo lavoro. Deterge dolcemente, non secca la pelle e insistendo nella zona occhi, rimuove il trucco.
Photo by Patrick Pahlke on Unsplash